Michael Hiscock, già fondatore degli storici The Field Mice, ha un nuovo gruppo insieme a Emilie Guillaumot e Jérémie Orsel chiamato The Gentle Spring. Una delle caratteristiche principali del suono e della poetica dei Field Mice era un approccio puro, una certa sensibilità delicata, "decisamente non macho". Anche questi nuovi Gentle Spring non hanno paura di mettere a nudo le proprie emozioni nelle canzoni, ma l'approccio è cambiato: "c'è una nuova saggezza, c'è più esperienza e c'è la capacità di guardare al mondo con un misto di rimpianto e gioia". Insomma, i Gentle Spring sono una specie di versione adulta e matura dei Field Mice, pur affrontando gli stessi sentimenti di sempre, tra amori non corrisposti, l'ossessione del passato, il desiderio di una vita diversa. Il prossimo 17 gennaio i Gentle Spring pubblicheranno per Skep Wax Records il loro album d'esordio, Looking Back At The World. Ad anticiparlo c'è il singolo Sugartown, una canzone che "insiste sul fatto che esisteranno sempre leggerezza e ombre, che ti mette in guardia dall'autocompiacimento, ma lo fa in modo così gentile che ti senti come se fossi stato abbracciato". Non viviamo nella città di zucchero, ma questo temo che lo abbiamo capito già tutti.
The Blue Herons sono un duo internazionale formato dallo svizzero Andy Jossi (già componente di Dawn e The Churchill Garden) e dalla statunitense Gretchen Devault (The Icicles, Voloptuous Panic, Hero No Hero). In primavera hanno pubblicato il loro album d'esordio Go On per la sempre lodevole Subjangle, ottenendo consensi pressoché unanimi nella scena indiepop. Le loro influenze dichiarate sono "Sarah Records bands like Even as We Speak and Heavenly", ma per citare anche qualcosa di più contemporaneo si possono menzionare le melodie più zuccherose degli Alvvays. Quello che è certo è che le canzoni dei Blue Herons sanno scintillare con un jangle pop molto energetico e coinvolgente, e ne è la conferma questo nuovo singolo inedito intitolato Ladybug, che trabocca amore per il sound delle Rickenbacker più squillanti e il pop Anni Ottanta.
Parlare di violenza psicologica e abusi emotivi non è semplice in una canzone pop, ma la giovane cantautrice di Verona Giorgia Piva, in arte Georgia, Georgia (in omaggio a Phoebe Bridgers) con il nuovo singolo Things You Do trova la sua chiave narrativa raccontando in prima persona una storia autobiografica e difficile: «avevo 18 anni ed ero innamorata del mio migliore amico, ma lui si vergognava di stare con me. Mi sviliva e mi insultava. Per anni ho tenuto segreto tutto questo, bloccata dalla vergogna di cosa stavo accettando, dall’incredulità di fronte a un lato di lui che non sapevo esistesse. L’amore mi rendeva cieca, perché non potevo credere che pensasse davvero tutto ciò che mi stava dicendo. Ma non voglio più stare in silenzio. Non è giusto proteggere chi, come lui, si sente in diritto di abusare dell’altro. Anche le parole sono violenza». Quasi per contrastare un tema così cupo, Georgia, Georgia riempie Things You Do di una melodia luminosa e suoni che traboccano energia, tra Courtney Barnett, Snail Mail e Boygenius. Il suo nuovo singolo per Factory Flaws è anche la sua canzone più indie rock finora, e decisamente il più promettente.
A proposito di argomenti decisamente tristi e dolorosi, Owen "O" Williams dei The Tubs (e già ex Joanna Gruesome) ha spiegato che le canzoni del prossimo album della band londinese tratteranno del suicidio di sua madre, la cantautrice folk e scrittrice Charlotte Greig, avvenuto nel 2014. Sulla copertina dell'album, Cotton Crown, in uscita a marxo 2025 per Trouble In Mind Records, ci sarà proprio una foto della madre mentre sta allattando Owen, foto che la Greig aveva utilizzato anche come press photo per il suo album di debutto del 1998, Night Visiting Songs. Ad anticipare l'album è uscito il singolo Freak Mode, canzone indie rock impetuosa e malinconica al tempo stesso che mi ricorda certi vecchi Lemonheads. Il singolo parla di "uscire con qualcuno mentre sei in lutto per la morte di tua madre. Farsi stravaganti e tragicomiche ipotesi romantiche e poi essere un mostro emotivo, ma anche di essere - in un certo senso - consapevole di tutto questo e di spiegarlo a chiunque tu stia scopando in quel momento".
A questo punto è necessaria una canzone che invece si apra esclamando "Got new eyes / Suddenly new hope arrives", e non è cosa da tutti i giorni. Stewart Anderson, fondatore degli storici Boyracer, ha annunciato un nuovo album, intitolato Seaside Riot, e ha pubblicato due singoli come ricco antipasto: l'euforica Salt On My Tongue, diretta ed eccitante come certi Wedding Present, e la più punkeggiante Rails, che potresti quasi immaginare suonata dai Jam. Dopo oltre trent'anni di carriera, l'energia di quest'uomo e la sua capacità di scrivere canzoni sono ancora invidiabili. "Fuzz-pop-punk indie gems" per davvero!
1-800-MIKEY è il progetto "lo-fi bedroom garage punk" Michael Barker, già frontman dei GEE TEE. Sotto questo diverso nome la musica del chitarrista australiano mi sembra punti maggiormente verso il power pop, pur restando sporchissima e divertentissima. Canzoni di due minuti, chitarre a undici, ritmi a rotta di colla e ritornelli a presa rapida: è una festa! Non a caso la label Erste Theke Tontraeger, con base a di Mannheim, Germania, presenta Digital Pet, il secondo album di 1-800-MIKEY, spingendosi a sostenere che "every track is a hit waiting to happen". Sarebbe davvero bello se questo fosse il mondo in cui queste sono le hit che tutti amano. Purtroppo viviamo nella tempolinea sbagliata. In ogni caso, come recita la réclame, "se cerchi un album che ti faccia sorridere e ti illumini la giornata, eccolo!"
James Hindle e Calvin Halliday sono amici da quasi una ventina d'anni. Prima facevano parte dei The Pooches e, dopo la fine di quella band, hanno fondato il duo U.S. Highball, suonando un indiepop che sa essere ora più twee e ironico, ora più jangly ed energetico. Credo che un riferimento abbastanza vicino possano essere i Tullycraft, anche se loro citano "early They Might Be Giants" e Fountains of Wayne come prima ispirazione. Hanno all'attivo 3 album per Lame-O Records, Bingo Records e Fuzzkill Records. Ora è uscito un nuovo sette pollici con 3 canzoni in cui collaborano con Lauren Paige Dowling e Tom Diffenthal (già Mr Ben & the Bens e anche Family Selection Box) per cui sono diventati temporaneamente The U.S. Highball Band. Aggi Road è stato registrato per la maggior parte dal vivo "in un pomeriggio insolitamente caldo e soleggiato di Glasgow" e per staccarsi dagli arrangiamenti più "consistenti e non convenzionali" che si trovano spesso negli album degli U.S. Highball queste tre nuove canzoni inseguono un sound più essenziale e asciutto, tipico di quell'indiepop Anni Ottanta senza fronzoli e diretto.
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