Avevamo già incontrato nel 2017, su queste pagine, gli Spinning Coin, band scozzese capace di compendiare con grazia e brillante ingegno svariate influenze indie rock, dagli Yo La Tengo ai Wedding Present. Li produceva niente meno che Edwyn Collins e uscivano sulla Geographic di Stephen Pastel, etichetta sussidiaria della Domino. Insomma, un curriculum di tutto rispetto per una band di belle speranze.
A quel punto, come si suol dire, la vita si è messa in mezzo, e le cose non sono andate come ci si poteva aspettare. Un tour importante annullato nel 2020, un lutto famigliare difficile da superare, le tante piccole sventure di tutti i giorni avevano messo in pausa la carriera degli Spinning Coin. Mentre Sean Armstrong e Rachel Taylor si sono trasferiti a Berlino, proseguendo i rispettivi progetti solisti e dando vita alla Rehberge Records, il chitarrista Jack Mellin è rimasto a Glasgow e finalmente ha trovato la forza di tornare alla musica. La sua nuova band si chiama The Mary Column e ha appena pubblicato il suo primo album intitolato Very Sparrow. Si tratta di dieci nuove canzoni per “riflettere su questi ultimi anni turbolenti”, fatte di un indie rock semplice e sincero che nasce “sia dalla follia causata dal senso di perdita, sia dal potere dell'amore”. Questa altalena di sentimenti si può leggere anche nei titoli e nei temi delle canzoni, da It Takes Time a Love Can Make You Cry, per concludersi con Temporary.
Dentro Very Sparrow, Mellin ha voluto stipare, nella maniera più personale e schietta possibile, tutta la cruda e struggente consapevolezza che dolori e gioie sono mescolati in maniera inestricabile nelle nostre vite. Si parla di alienazione urbana e di disperato bisogno di relazioni autentiche, in mezzo a distaccate osservazioni sul passaggio della vita. Numi tutelari dichiarati per The Mary Column sono le classiche chitarre dei Big Star, dei Teenage Fanclub e dei Pastels, ma si potrebbero citare anche certe scariche elettriche dei Lemonheads e certe ostinate frenesie dei Modern Lovers. Una generosa mezz’ora di musica che ci rende molto felici di aver ritrovato la scrittura di Jack Mellin.
Il disco esce per la giovane Errol’s Hot Wax, “a DIY record label run out of a small pizza shop” curata da Stephen McCaffrey, che l’anno scorso ci aveva già regalato l'ottimo split single tra Dancer e Rachel Aggs.
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