Those bands we like

I Wanna Be A Truck Driver - while no one's looking

La prima volta che ho premuto play sul nuovo album degli I Wanna Be A Truck Driver ho pensato di essermi imbattuto in una qualche band dimenticata dell’âge d'or dell’indiepop. Il loro sound scanzonato, traballante e sincero sembra arrivare dalla stessa epoca che ha visto nascere i Pastels o i Beat Happening. La grana di queste registrazioni mi ha fatto pensare che si trattasse della copia di una copia di una cassetta duplicata e passata di mano in mano, in certi lontani pomeriggi dopo la scuola. 
E invece While No One's Looking è appena uscito, e suona già come un piccolo classico.
Questa irresistibile band di Glasgow (e da quale altro posto potevano provenire?) ruota attorno a Craig Dunlop, già attivo con un altrettanto enigmatico progetto chiamato Milk Aisle Gorbachev.  Quattro accordi stridenti e sgangherati “lovingly recorded round our kitchen table” (l’accordatura non è sempre obbligatoria), drum machine, melodie super malinconiche, approccio lo-fi spontaneo e senza pose. Bingo! 
I risultati migliori gli I Wanna Be A Truck Driver li ottengono quando Craig intreccia la proprio voce con quella di Meggsa, come in Truck Of Trouble in apertura, o in Hole Underground, che mi sembra sia un po’ la loro C Is The Heavenly Option (ah, quanto vorrei leggere i testi su Bandcamp!). L’incalzante Feeling A Little Horse ha quel tono un po’ dimesso e offuscato di certi Vaselines, mentre Those Bands We Like suona come la versione unplugged di una hit dei Tullycraft.
Ma gli I Wanna Be A Truck Driver non imitano né scopiazzano i canoni dell’indiepop più classico: li incarnano, li fanno loro. La loro musica nasce dallo stesso clima, dalle stesse emozioni e dalla stessa abbagliante urgenza, adorabile, divertentissima e inevitabilmente sconfitta in partenza.


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