È stata una strana estate dal punto di vista musicale, senza un apparente “filo conduttore”, e in cui si è parlato della mancanza di tormentoni forse più di quanto si sia ascoltato realmente musica. In mezzo a tutto questo, Gelati di Hobby Solo era la canzonetta da spiaggia perfetta da un universo parallelo più svagato e leggero, con un tocco di malinconia surreale.
In gita nel Nord Est per brevi vacanze vagabonde, faccio tappa in una Udine deserta nel mezzo d’agosto con l’idea di passare a salutare DJ Pasta, brindare e parlare di quello che credevo un suo nuovo alter ego, e che mi incuriosiva non poco. Volevo farmi raccontare cosa ci celasse dietro quella maschera, e come si intrecciasse il progetto Hobby Solo con il passato dello storico componente degli Amari (“ah, ma che ne sanno i 2000”…).
Alla porta, Davide mi accoglie sorridente e cordiale, io accendo il registratore ma prima ancora di cominciare a chiacchierare vengo preso in contropiede: Pasta annuncia che per l’occasione ha deciso di far salire Hobby Solo dallo scantinato, quasi fosse uno Sloth versione it-pop, e di rivelare al mondo la sua identità.
Pensavo di iniziare proprio da questo nuovo nome d'arte: Hobby Solo. Suona come già un piccolo manifesto di poetica, giocato tra autoironia e citazioni. Cosa rappresenta per te questo ulteriore alias, e come si riflette nella tua musica?
[DJ Pasta] Caro Enzo, prima di iniziare vorrei fare una precisazione, questa sarà un’intervista a tre: infatti vorrei presentarti, e rivolgere la domanda, al diretto interessato, il mio alter ego Hobby Solo.
(Suono di passi, Hobby Solo sale dal sottoscala ed esce dallo sgabuzzino)
(Suono di passi, Hobby Solo sale dal sottoscala ed esce dallo sgabuzzino)
[Hobby Solo] Ciao a tutti! Sono Hobby Solo!
Per anni ha sgobbato e sudato nello scantinato: a creare, tagliare, incollare, produrre, inventare cose che poi uscivano con il nome di altri. A un certo punto ho pensato: “Sai cosa? È il momento di fare di testa mia. Hobby Solo è il mio canto libero.
Per anni non ho avuto un nome, sono stato avventuriero, pirata, gangster, crooner, inventore, e alla fine è arrivato il nome. Giocando con le parole, (come il mio crudele padrone mi ha insegnato) dico già tutto usandone solo due:
Hobby (ma non per davvero) perché per me la musica è sempre stata un’ossessione più che un passatempo.
Solo (ma non per davvero) perché questi pezzi nascono da me ma poi germogliano grazie al supporto di preziosi amici musicisti.
Per anni ha sgobbato e sudato nello scantinato: a creare, tagliare, incollare, produrre, inventare cose che poi uscivano con il nome di altri. A un certo punto ho pensato: “Sai cosa? È il momento di fare di testa mia. Hobby Solo è il mio canto libero.
Per anni non ho avuto un nome, sono stato avventuriero, pirata, gangster, crooner, inventore, e alla fine è arrivato il nome. Giocando con le parole, (come il mio crudele padrone mi ha insegnato) dico già tutto usandone solo due:
Hobby (ma non per davvero) perché per me la musica è sempre stata un’ossessione più che un passatempo.
Solo (ma non per davvero) perché questi pezzi nascono da me ma poi germogliano grazie al supporto di preziosi amici musicisti.
[Questa non me l’aspettavo. Guardo Pasta e guardo Hobby Solo, abbastanza disorientato. Non so bene cosa credere e decido quindi di proseguire con la traccia di domande che avevo preparato: vediamo chi risponderà.]
Conoscendo il tuo universo di citazioni e riferimento, a cosa si ispira l'universo musicale di questo nuovo progetto e cosa vuoi (volete) raccontare?
[Hobby Solo] La prima traccia che ho pubblicato si chiama La sigla di Hobby Solo: è il pilot di una sit-com che scrivo da anni nella mia testa, con le canzoni al posto degli episodi.
Dentro succede un po’ di tutto, parlo di ciò che mi capita (fuori e dentro), mi prendo per il culo da solo, mi lamento, litigo e faccio pace con me stesso, sogno ad occhi aperti.
Il sound è un collage di tutto ciò che ho ascoltato ed assorbito nella mia vita.
(Guarda DJ Pasta in cagnesco - NDR)
È pop, ma pur sempre “sbagliato”, con un piede nel presente (credo? Che anno è qui fuori?) ed uno nel passato, da qualche parte tra i ’70 e gli ’80, per esser precisi in macchina con miei genitori verso qualche vacanza.
Come forse avrai letto in giro, la critica musicale è preoccupata perché l'estate 2025 è rimasta a secco di tormentoni: Gelati è la tua risposta a questo increscioso problema? Raccontami un po' come è nata questa canzone.
[DJ Pasta] Gelati è un pezzo che ho custodito a lungo, una coperta di Linus che non riuscivo a mollare (o, per i più esperti, la coperta rosa del banchetto Riotmaker). Nasce nel 2017 da una jam di drum machines improvvisata con Cero (Amari) su cui in un secondo momento si è aggiunto Dariella (sempre degli Amari) a costruire la strumentale. Poi per anni nessuno ha saputo cosa farne, cosa cantarci sopra, o come.
[Hobby Solo] Fast forward ai nostri tempi: un giorno l’ho fatta sentire a Foresta per chiederle un parere schietto: la risposta è stata un suo freestyle che ho prontamente registrato. Le parole non erano tutte nitide, ma una volta uniti i puntini il senso mi è apparso chiaro: di cosa parlasse questa canzone, di quanto descrivesse una fase della mia vita, ma anche quella di tanti altri.
Così ho deciso di liberarla. È una hit estiva underground, un guilty pleasure che in fondo dice cose anche terribili.
Hai citato Cero e Dariella: a questo non si può evitare la domanda sul tuo famigerato passato: qual è oggi il rapporto tra Hobby Solo, DJ Pasta, Foresta, gli Amari e il mondo Riotmaker? Fammi un logorroico riepilogo delle puntate precedenti.
[DJ Pasta] Negli ultimi anni mi sono lanciato in esperienze musicali nuove: il disco fatto assieme a Brucaliff, grazie al quale ho incontrato Matteo Da Ros (Guitar Hero nei Mellow Mood), e le canzoni che ho prodotto per e con Foresta, che mi hanno contagiato con la loro vitalità e libertà di scrittura. Ho preso coraggio ed ho iniziato a collaborare con preziosi amici musicisti, piuttosto che fare tutto da solo, partendo da qualche vecchio sample.
[Hobby Solo] … e così mentre lui si divertiva a fare il Producer, io ho approfittato di questa distrazione e ho finalmente alzato la cresta! Ovviamente la mela non cade mai troppo lontano dall’albero, quindi sono sicuro che i più esperti riconosceranno qua e là echi di Amari, di Fare Soldi, o dell’estetica Riotmaker.
Oltre alla musica, come sempre nei tuoi progetti del mondo Riotmaker, attingi anche a un immaginario visivo molto forte. Quanto conta per te l'estetica nella costruzione dell’identità di Hobby Solo?
[DJ Pasta] Per me la musica e la grafica (in senso esteso) sono inseparabili, nascono insieme: faccio fatica a immaginare la musica e basta, inizio a pensare a un universo estetico già mentre scrivo le canzoni. Poi fortunatamente le due cose vanno spesso a braccetto. Dico spesso perché proprio in questo momento sto pensando all’artwork per il prossimo singolo e ancora non mi è venuta un’idea decente, ma arriverà.
Per ora sono usciti soltanto i primi singoli [l’EP di Gelati remix curati da DJ Crudo, Pop X e Alessandro Rotter è uscito in seguito, il 21 agosto - NDR], ma possiamo aspettarci un live di Hobby Solo in futuro? Come sarà strutturato?
[Hobby Solo] C’è chi, fra i meravigliosi musicisti con cui sto collaborando, già scalpita e mi chiede “ma quando mettiamo in piedi un live?” L’idea mi eccita e mi terrorizza allo stesso tempo; spero che, quando avrò abbastanza canzoni per un set intero, arriverà anche il momento di uscire dallo scantinato. Nel frattempo, sto finendo di scrivere i prossimi singoli, che prima o poi diventeranno un album: ho già in mente il titolo è mi fa così ridere che già per questo, vale la pena proseguire.
[DJ Pasta] In pratica, sembra di stare alla Lumon Industries del pop sbagliato. E siamo solo all'inizio.





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