I thought I was getting better

The Beths - Straight Line Was A Lie

Pensavo di stare migliorando
Ma sono tornata al punto di partenza
E la linea retta in realtà era un cerchio
Sì, la linea retta era una bugia
Credo che prenderò la strada più lunga
Perché ogni strada è lunga
E non so se potrò tornare indietro

Il testo della canzone che apre Straight Line Was A Lie, il nuovo album dei The Beths, espone con una brillante metafora il senso complessivo di questo nuovo lavoro. Il precedente Expert In A Dying Field del 2022 era stato accolto molto bene da pubblico e critica, ma dopo la sua pubblicazione la cantante e autrice Elizabeth Stokes si era trovata a fronteggiare vari problemi di salute mentale e fisica, un preoccupante “blocco dello scrittore”, oltre a una complessa situazione familiare. Ed è stato a questo punto che la musicista neozelandese ha realizzato che, a volte, la via più breve tra due punti non è la linea retta, come ci hanno sempre raccontato.
Con il supporto degli amici, dei compagni di band e di un po’ di antidepressivi, sono nate allora queste nuove canzoni, e forse proprio perché racchiudono osservazioni così personali, mettendo in mostra senza filtri tutta una serie di contemporanee debolezze, dubbi e incertezze, riescono a suonare incredibilmente universali e condivisibili.
Dentro Straight Line Was A Lie si parla con molta franchezza della battaglia contro la depressione (No Joy) e delle fatiche di un rapporto con la madre (Mother, Pray for Me), delle ansie di tutti i giorni (Take), della consapevolezza della precarietà della condizione umana (Metal) e delle forze della Natura a cui non ci possiamo opporre e che ci fanno sentire piccoli (Mosquitos).
La musica dei The Beths è sempre più cristallina e luminosa, tanto dolce quanto elegante. Merito della voce della Stokes, senza dubbio, ma merito anche di arrangiamenti pieni e rotondi, a volte anche piuttosto energici, con melodie ampie che sembrano già pronte per abbracciare le folle e volare sopra le platee. L’idea di indie rock che hanno mente The Beths matura ed è sempre più a fuoco uscita dopo uscita, e questo album ne rappresenta, se ce ne fosse ancora bisogno, l’ennesima conferma. Nel caso della band di Auckland, possiamo dire che la “straight line” verso la bellezza non è affatto una bugia.


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