You’re giving your heart away slowly to everyone

Chime School - The Boy Who Ran The Paisley Hotel

Da San Francisco torna a farsi sentire Andy Pastalaniec e il cuore di ogni indiepop fan già esulta. Componente dei Seablite, prima ancora dei Cruel Summer e dei Pink Films, nonché recentemente collaboratore dei Cindy, il musicista californiano ha lanciato nel 2021 il suo progetto Chime School e già a partire dal suo esordio aveva mostrato di avere le idee molto chiare su come rendere ancora più brillanti le sue jangling guitars, grazie a una scrittura che colpiva per immediatezza, concisione e naturalezza. Ora Slumberland Records ha annunciato che pubblicherà il suo secondo album, The Boy Who Ran the Paisley Hotel, in arrivo il prossimo 23 di agosto.
Le nuove canzoni, a quanto pare, sono accomunate da un "moodier tone; slowed and patiently unfolding in moments that highlight an evolution in songcraft, production and arrangement", ma a giudicare dal singolo che le anticipa, gli amanti di Springfields e Razorcuts, giusto per fare un paio di nomi classici, avranno pare per i loro denti. Ma anche se la nuova direzione artistica va davvero verso i Teenage Fanclub e i Northern Picture Library, non avrò nulla da obiettare. Give Your Heart Away è una canzone smagliante e dal passo spedito: sembra parlare di ricordi e cose perdute, con un velo di rimpianto o di nostalgia, ma finisce per riflettere su quello che il passato può raccontare di quello che siamo oggi e quello che dovremmo imparare. 
Pastalaniec gioca con i ricordi attraverso gli strumenti di quella che definisce la sua seconda passione, ovvero la fotografia: "la fotografia è un altro mezzo che dà forma a quello che creo nella musica. Questa canzone ha una cornice, un'intro e un'outro fuori dal tempo, e poi appare un obiettivo fotografico che si apre su un altro tempo e un altro luogo. Cattura un momento lontano, forse un'istantanea degli anni più giovani, quando si trascorreva troppo tempo senza meta, in giro per i bar di notte...".
Gli ultimi due versi sembrano però troncare bruscamente ogni romanticismo: "She said you and me we won’t last much longer / If you were the last of the human race". Poco male, ci accontenteremo di queste magnifiche canzoni.






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