A perfect moment of enchanting twilight

Phantom Handshakes - Sirens At Golden Hour (2024)

"È quel momento perfetto nell'incanto del crepuscolo / Quando il cielo è rosa opaco / Tre minuti e tutto svanisce": questa strofa di Dusk Enchanted dei Phantom Handshakes sembra racchiudere tutta l'essenza della loro poetica e della loro idea di musica, tesa su un attimo di sospensione e fragile meraviglia. Conosciamo il duo newyrokese dai tempi di No More Summer Songs, e seguiamo sempre con molto interesse gli sviluppi di questa collaborazione tra il musicista statunitense Matt Sklar e la cantante italiana Federica Tassano. Il loro dream pop dall'approccio lo-fi e languido tocca una tappa di ulteriore maturazione con il terzo album Sirens At Golden Hour
In queste nuove undici canzoni sembrano distillare ancora più malinconia che in passato: "Blinding lights in the wrong direction / No luck with my good intentions" cantano proprio in apertura del disco. Più avanti rincarano la dose: "Memories chill my heart / I don’t look back, I can’t look back".
Questa sensazione di rimpianto, di qualcosa di imminente che sta per succedere, senza che possiamo mai compiere la scelta giusta fino in fondo, sembra non abbandonare mai i vari momenti di Sirens At Golden Hour. I Phantom Handshakes spiegano che questo nuovo disco è "un viaggio che racchiude stupore e talvolta disperazione, passando da uno stato di incanto a uno di angoscia e viceversa". Queste chitarre shoegaze in chiaroscuro, queste diafane texture elettroniche e questa voce che sembra galleggiare dentro una nube riescono nell'intento alla perfezione.
Tra atmosfere Cocteau Twins e Mazzy Star, ma con quell'approccio più diretto e bedroom pop, tipo certi Beach Fossils o Wild Nothing delle origini, i Phantom Handshakes si sono ormai conquistati un posto nel cuore di chi resta ancora incantato dall'attimo fugace di un tramonto che muore.


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