Indiepop Jukebox: Settembre 2025

CREATIVE WRITING - MEMORY LIGHT
Manca poco all'uscita dell'album d'esordio dei Creative Writing, intitolato Baby Did This (Meritorio Records, 3 ottobre), e il terzo e ultimo singolo che lo anticipa è questa Memory Light, trascinante canzone che mette in luce il lato più jangling e Guided By Voices della band del Massachusetts. I Creative Writing, che riuniscono musicisti provenienti da svariate band come Luxor Rentals, Estrogen Highs, Huevos II e Sore Eros, oltre al super Jed Smith (My Teenage Stride, Knight School, Jeanines...), con ottimo tempismo hanno pubblicato anche un video composto da un collage di vari filmati di manifestazioni e scioperi del passato. Lo spirito che ovviamente condividiamo è quello di "a sense of urgency and compassion for those who suffer. [...] the simple loving message for anyone who is living under the boot of murderous fascism, we see and hear you even if we cannot reach you. yet".



Tulpa - Let's Make A Tulpa!
Nuova interessante segnalazione in casa Skep Wax: si chiamano Tulpa, sono una giovane band di Leeds, vedono al loro interno due quarti dei Mush, e finora non hanno pubblicato nulla, nemmeno un singolo digitale. Nonostante ciò, hanno già attirato l'attenzione di Marc Riley e Gideon Coe, che quest'estate li hanno invitato a registrare una sessione live su BBC6 Music. Nel frattempo, i Tulpa hanno suonato in lungo e in largo per il Regno Unito, facendo da supporto a Throwing Muses, Pale Blue Eyes e Bug Club, e in autunno partirà il loro primo tour da headliner. Il debutto sulla lunga distanza arriverà il prossimo 28 novembre, si intitolerà Monster Of The Week ed è stato registrato insieme a Jamie Lockhart (già al lavoro con The Cribs e Drahla, fra gli altri, oltre che ai già citati Mush),
Ad anticiparlo c'è questa ottima Let's Make A Tulpa!, trascinante canzone "loud and catchy" ispirata alla parte più pop del suono delle Breeders. Se vi state domandando che cosa diavolo è un "tulpa", a quanto pare è un essere mitico che può manifestarsi se ti concentri intensamente, "come un amico immaginario che prende vita, ma (a volte) più spaventoso".



ADULTS - PATTERNS
Gli strepitosi Adults stanno per pubblicare il loro secondo album The Seeds We Sow Are Sprouting Buds Nonetheless (Fika Recordings - 31 ottobre). Un lavoro che, a detta della band, "raccoglie gli echi del sound e delle band che amiamo dentro canzoni profondamente personali su crescita, cambiamento, perdita e amore, con il rumore di ondo di un mondo che vuole annientare ogni speranza". Il singolo che annuncia l'album è Patterns, una canzone che parla di morte attraverso frammenti di immagini surreali ma che, al tempo stesso, è trascinante come certi Los Campesinos! e che mi ha ricordato i vecchi Envelopes.



the-telephone-numbers--the-battle-of-blythe-road
Continua in maniera magnifica la marcia di avvicinamento a Scarecrow II (Slumberland Records - 10 ottobre), il secondo album della band californiana The Telephone Numbers. Qualche giorno fa è uscito il terzo singolo Battle Of Blythe Road, una canzone ispirata alla rivalità tra William Butler Yeats e Aleister Crowley. L'incredibile aneddoto della loro battaglia magica, racconta il cantante Thomas Rubenstein, "mi è sembrato una parabola per i miei conflitti con l'ego, personali e non, nel mondo della musica. Mi sono divertito molto a creare le sezioni di mandolino e sono rimasto sbalordito dall'assolo di violino improvvisato di K. Dylan Edrich prima dell'outro". La canzone vede anche la partecipazione di Andy Pastalaniec dei Chime School all'organo, e forse per questi arrangiamenti più morbidi del solito mette meglio in luce un carattere più malinconico della band di San Francisco.



THE-RADIO-FIELD--AIR-AND-SUNLIGHT
Proprio ieri è uscito Air and Sunlight (per l'inarrestabile Subjangle), il secondo album dei The Radio Field, band di Düsseldorf che abbiamo avuto la fortuna di vedere in concerto anche qui in città. A due anni dal loro debutto, Dont's and Dos, i Radio Field tornano con dieci nuove canzoni ancora una volta meravigliosamente in equilibrio tra cristallino jangle pop, qualche virata verso atmosfere più crepuscolari e quasi shoegaze, e un paio di momenti dai toni quasi folk pop. Comune denominatore, in ogni caso, resta una inesauribile capacità di scrivere melodie limpide e primaverili, dove anche la nostalgia trova conforto e si ricompone in un suono gioioso e sereno.



PLASTIC PALMS - YR FACE
"I’ll make a grown man suffer / If I have to", canta Clarissa dei Plastic Palms nel nuovo singolo Yr Face, e qualcosa mi dice che bisogna prenderla in parola e prestare molta attenzione. La band angloamericana di base a Torino, dopo il singolo Please and Thank You uscito a luglio, prosegue l'esplorazione di una versione più scarna e "da cameretta" del proprio sound. Canzoni in forma di demo, passaggi sospesi  e innesti di synth o glockenspiel: un interessante contrappunto alle registrazioni più irruente e rumorose che ce li hanno fatti amare finora. Non manca mai una buona dose di ironia, quella che, come sempre, conquista noi presunti "sophisticated losers".



Twirlies--Wait-Until-Tomorrow
All'inizio dell'estate avevamo conosciuto i Twirlies, il nuovo progetto di Christoffer Schou dei Remington Super 60, insieme a Sigurd Gedde Mojord (After Eden) e a Sara Jeanine. La band norvegese non racconta molto altro di sé ma preferisce lasciare parlare la musica, e così, senza altre presentazioni è uscito da qualche giorno un nuovo delizioso singolo, intitolato Wait Until Tomorrow. La canzone, nonostante le atmosfere pastello, racconta "the fear, conflict and hesitation that occurs during difficult relationship times". Stavolta, se possibile, il sound è ancora più morbido e il tono ancora più intimo. Tornano alla mente i Belle and Sebastian di Ease Your Feet in the Sea o di I Know Where the Summer Goes. Insomma, un indiepop che possiede in una raccolta e quieta grazia una delle sue più alte qualità.



MASSAGE - COASTER
Si intitola No North Star il terzo e ultimo singolo che anticipa Coaster, l'album che segna il ritorno dei Massage dopo quattro anni (Mt.St.Mtn. / Bobo Integral Records / Prefect Records - 10 ottobre). Secondo la band di Los Angeles, l'album affronta "i tumulti e le incertezze dell'età adulta nell'unico modo che conoscono: insieme, cinque amici di lunga data, che sfornano una canzone pop perfetta dopo l'altra". No North Star è anche la traccia che apre il disco ed è un ottimo esempio della musica dei Massage, dove emergono influenze di Echo & the Bunnymen, The Cure e, ovviamente, The Pains of Being Pure at Heart (di cui il cantante Alex Naidus era stato componente). Su instagram raccontano "at one point I wanted it to sound like the Clean, then it sounded like Radio Dept, and now it sounds like… I dunno, a rollicking spaced-out duet with (birthday girl!!) Gabrielle Ferrer". No North Star vuole essere un "inno agrodolce per chiunque si sia mai sentito alla deriva, irrequieto o in cerca di una direzione".



SHOPFIRES - NEUCLOUDS
Sembra non conoscere pause la vena creativa di Neil Hill, musicista di Leicester che solo pochi mesi fa ci aveva regalato il suo terzo album in meno di tre anni a nome Shopfires, portando avanti allo stesso tempo anche il side project Neuclouds. In questa seconda parte d'estate, sono usciti un paio di singoli sotto entrambi i nomi, e ribadiscono l'amore di Hill per quel sound alla Field Mice o Brighter, fatto di intrecci di chitarre quasi impalpabili e riverberi che grondano malinconie. Tra outtakes di sessioni precedenti, e inediti dai titoli perentori come We're Not Anything to Anyone o You're Not My Friend, sappiamo che possiamo contare su di lui per un costante e abbondante rifornimento di indiepop.




Dopo l'album Move On del 2023, tornano i The 1981, formazione di Oakland fondata dal boss della Dandy Boy Records Bobby Martinez insieme ad Adam Widener (già nei Fog Lamp, The Jet Set e svariate altre band). È da poco uscito un nuovo sette pollici contenente due canzoni: Soft Goodbye, power pop a presa rapida con quel tocco acido capace di spiazzarti, e Count on Me, con un più deciso "flavor of garage fuzz" (come dichiarato su WLWH). Influenze che spaziano da Elvis Costello ai Flaming Stars, e attitudine rock'n'roll da vendere.
Da segnalare, l'artwork curato dal nostro amato David Christian (Comet Gain).



David Christian - Blankets and Pillows
A proposito di David Christian, non bastasse il fantastico Letters To Ordinary Outsiders uscito un paio di mesi fa con lo storico nome Comet Gain, ora il musicista britannico ma residente in Francia, ha pubblicato un nuovo EP intitolato Blankets and Pillows nel "singles club" promosso dalla Too Good To Be True, label di Brest erede della Beko Disques. Ogni mese del 2025 la TGTBT pubblica un EP in CD 3 pollici e digitale, e in catalogo ci sono già nomi come Phil Wilson, Beach Vacation e Tales Of Moon, tra gli altri. Questo nuovo EP è una raccolta di toccanti ballate ("these songs are my blankets + pillows for your cold night...") e vedono anche la collaborazione di Michael Hiscock, già fondatore degli storici The Field Mice e ora nei The Gentle Spring, e del chitarrista Jérôme Copentipy.


Commenti